Come motivare i bambini a livello educativo

Come motivare i bambini a livello educativo come motivare i bambini

Una delle maggiori difficoltà dei genitori e degli educatori è quella di apprendere a come saper motivare i bambini a comportarsi adeguatamente e a raggiungere degli obiettivi che si sono prefissi.
L’apatia, l’incostanza, il disimpegno sono lì dietro l’angolo e possono rallentare o bloccare la crescita psicologica di una persona o il raggiungimento di una meta.
Compito dei genitori ed educatori è quello di solleticare le aspirazioni dei minori, di incrementare la motivazione a realizzare quanto desiderato e di mettere in atto dei comportamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 
La spinta motivazionale può riguardare conoscenze culturali, abilità da perfezionare, competenze professionali d’acquisire, comportamenti relazionali da esibire, regole di convivenza civile da rispettare. Pur essendo d’accordo su questi principi, la stragrande maggioranza dei genitori/educatori, però, ha difficoltà sia a individuare i passi educativi per promuovere regole e doveri interpersonali, sia a farli rispettare compiutamente senza disattendere gli impegni concordati.

 come motivare i bambiniI passi di come motivare i bambini:

  • Dare il buon esempio. E’ la prima regola antica che è sempre attuale e vincente. Sant’Agostino diceva:” Le parole insegnano, gli esempi trascinano!”.
    Il genitore che vuole motivare il proprio figlio all’impegno e alla realizzazione dei propri sogni, non può non tener conto di ciò.
    Il bambino guarda i comportamenti degli adulti che lo circondano e tramite i neuroni specchio si immagina di agire allo stesso modo imitandone le azioni, gli atteggiamenti o le risposte.
    Qualora ciò non avvenisse, sappi che potresti incidere maggiormente sul suo animo con l’esempio e non con i sermoni. “Il leader comanda con l’esempio non con la forza” (Sun Tzu).
  • Rinforzare i comportamenti positivi. Significa ricompensare, apprezzare, valorizzare tutto ciò che realizza compiutamente.
    Quando si elogia un comportamento adeguato i neuroni del bambino secernano la dopamina, sostanza che suscita piacere, e così avviene un’associazione tra comportamento adeguato e soddisfazione/piacere che esso suscita. In seguito, sarà più facile ripeterlo perché associato al benessere; in questo modo si agevolerà il nuovo apprendimento senza immane fatiche e lunghi e sfiancanti sermoni giornalieri.
    Più che riprendere i comportamenti negativi, suscitando irritazione e difesa all’inverosimile, poni attenzione alle eccezioni positive per amplificarne la percezione e motivarne la costanza.
  • Riprendere senza umiliare. Caro genitore/educatore, è anche tuo dovere, come motivare i bambini a livello educativo, poterli riprendere su qualche comportamento negativo non in linea con gli obiettivi prefissati e divergente dalla meta da raggiungere.
    Quello che però devi tenere in mente è il rispetto della loro personalità evitando umiliazioni gratuite, frasi villane e azioni scomposte che non farebbero altro che bloccare, ritardare  e  annullare ogni barlume di speranza di ravvedimento. 
    Il figlio umiliato o procederà stancamente verso la meta, oppure si ribellerà con la passività e l’aggressività.   come motivare i bambini
  • Rinforzare con efficacia. Ogni rinforzo deve essere adeguato all’età del bambino, alle caratteristiche di esso e al contesto in cui vive.
    I bambini piccoli prediligono i rinforzi materiali, come giocattoli, dolciumi, soldini; quelli più grandi, invece, rinforzi elogiativi per la propria autostima e senso di autonomia.
    In genere, i rinforzi materiali sono meno efficaci di quelli affettivi/relazionali. Giocare con il proprio bambino è più gratificante e motivante che regalare un oggetto; guardare un film seduto sulle ginocchia della propria mamma è più emozionante che giocare da solo con un pupazzo; assistere alla partita del figlio è più significativo affettivamente che dare i soldi per una pizza.
  • Utilizzare frasi appropriate di come motivare i bambini: Fare i complimenti sui piccoli traguardi raggiunti; sorreggerli nei momenti di sconforto; esortarli a proseguire con impegno perché prima o poi ci riusciranno; affidare loro piccole responsabilità per promuoverne l’autonomia (chiavi di casa, piccoli lavoretti da solo); dire che hanno fatto bene; apprezzarli per capacità e virtù in loro possesso; esortarli ad espandersi realizzando i propri sogni.
  • Quando rinforzare/motivare. L’ideale sarebbe farlo quando approviamo un progresso, un atteggiamento nuovo e positivo, come lo sforzo impiegato in un’azione o un errore riparato. Se la ricompensa/elogio è conseguente al comportamento positivo, ha più efficacia, in quanto il cervello ne associa le azioni (metto in ordine la camera e la mamma si congratula con me).
    Evita, pertanto, di motivarlo in continuazione perché, per effetto saturazione, verrebbe percepito come annacquato, oppure lontano temporalmente da comportamenti rilevanti. E’ preferibile che la tua motivazione avvenga in concomitanza di comportamenti migliorativi e gratificanti e in tempi ravvicinati.  Mettendo in pratica qualche suggerimento trovato in questo articolo potrai diventare “Genitore figo!”.

Dr. Stefano Di Carlo psicologo-psicoterapeuta riceve a Bolzano, Trento e Verona www.dicarlostefano.it; cell: 3356137977

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