enuresi_notturnaL’enuresi è l’emissione notturna involontaria dell’urina dopo che si è raggiunta la maturità fisiologica del controllo sfinterico fra i tre-quattro anni.

L’enuresi notturna è un disturbo temporaneo che in genere scompare verso il quindicesimo anno di età e che manifestano quei bambini che ancora non riescono ad avere il pieno controllo degli sfinteri. Anche se nella maggioranza dei casi si dimostra di origine psicogena, è sempre necessario fare degli esami fisici e urologici per escludere l’eventualità di fattori organici. L’enuresi si chiama monosintomatica quando l’incontinenza avviene solo di notte, mentre si chiama non monosintomatica quando essa avviene anche durante il giorno. 

Le cause possono essere molteplici: a) Fisiologiche, come eccessiva produzione notturna di urina; ritardo nella maturazione della vescica con iperattività della stessa. b) Psicologiche, come manifestazione di paura, di conflitti irrisolti, di traumi vissuti durante la giornata e non elaborati, di situazioni emotive come la nascita del fratellino, di problemi di gelosia o per attirare l’attenzione dei genitori su di sé. Il disturbo può anche esprimere un risentimento verso le figure genitoriali, costringendole ad occuparsi di lui. Il bambino, infatti, non essendo abile a manifestare tale risentimento a livello verbale, lo fa tramite tale sintomo.

L’enuresi non organica è considerata,infatti,secondo il manuale della classificazione dei disturbi psichici -comportamentali(ICD 10), come un disturbo del comportamento e dell’emozione che deve essere curato onde evitare che esso possa ritardare lo sviluppo armonico del bambino con accentuati sensi d’inferiorità nei confronti degli altri bambini.

COSA FARE?

– I genitori devono evitare di colpevolizzarli, rimproverandoli o peggio umiliarli di fronte agli altri fratelli;
– Evitare di arrabbiarsi per non aggravare la loro ipersensibilità emotiva;
– Rassicurarli dicendo loro che è un problema passeggero di maturità della vescica;
– Ascoltarli empaticamente a manifestare i loro sentimenti di rabbia, paura, gelosia, qualora esse fossero la causa psicogena.
– Tranquillizzarli e rassicurarli del loro affetto.
– Attivare una cura specifica (organica o psicoterapeutica) qualora il disturbo persista. 

enuresi-notturnaL’azione psicoterapeutica sull’enuresi di origine psicologica risulta di fondamentale importanza. Il bambino o l’adolescente viene aiutato a verbalizzare le dinamiche sottostanti il sintomo dell’enuresi. Lo psicoterapeuta lo aiuterà a lenire dolori inconfessati; a canalizzare aggressività distruttive; a superare paure angoscianti; a sviluppare la propria autostima; a rompere l’abitudine comportamentale che l’enuresi si trascina. In contemporanea si coinvolgeranno anche i genitori affinché collaborino alla terapia con atteggiamenti e comportamenti funzionali alla risoluzione del problema. 

Nei casi più resistenti insegno ai bambini delle tecniche di rilassamento per creare una base di serenità alla loro vita e alla loro emotività fluttuante. L’uso anche di tecniche suggestive o d’immaginazione contribuiscono ad accelerare la guarigione perché convogliano tutte le risorse in possesso del paziente su quel problema.